Robinhood Markets ha reso particolarmente facile e accessibile il trading online, al momento solo per gli utenti statunitensi. La società ci è riuscita operando tramite app e così raggiungendo la fama in tutto il mondo. La prossima settimana, l’azienda sbarcherà sul mercato azionario. L’IPO Robinhood ha attualmente un valore di 33 miliardi di dollari. Con questo step, tutti gli investitori che non possono operare con l’app perché non residenti negli Stati Uniti, avranno comunque modo di sfruttare il potenziale finanziario di questa società. Ma la domanda è lecita: si tratta di una tendenza di trading online del momento nata dal fervore speculativo del 2020/21, oppure il successo dell’azienda può durare?
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Robinhood, il trading online che piace ai giovani
Attualmente, prevedere il futuro di Robinhood è molto difficile. Il business della società è cresciuto in modo esponenziale e improvviso, supportato dalla pandemia che ha costretto le persone a trovare alternative di guadagno e di intrattenimento da casa.
Il nome dell’app è venuto alla ribalta, in tutto il mondo, in particolare ad inizio 2021, grazie a quanto accaduto con le Azioni GameStop e con la criptovaluta Dogecoin. Queste ed altre risorse finanziarie sono state spinte al rialzo da tantissimi trader al dettaglio, per lo più giovani e alle prime armi, che si sono accordati tramite l’app Robinhood, ma anche tramite Reddit e Twitter.
Senza scendere nei dettagli della questione, diamo un’occhiata ai dati dell’app. Nell’ultimo anno, i clienti di Robinhood sono raddoppiati, arrivando a 22,5 milioni. Le sue entrate sono quasi triplicate, raggiungendo $ 1,7 miliardi nei 12 mesi fino al 30 giugno.
Futuro fa rima con passato?
Se il passato insegna, gli investitori di Robinhood potrebbero subire uno shock. La società, al momento, punta sulla continua esuberanza del mercato azionario.
Molti ricorderanno il caso di E*Trade Financial. Alla fine degli anni ’90, E*Trade ha gettato nel caos il mondo degli investimenti, rendendo il trading online accessibile a tutti. Le sue entrate sono raddoppiate anno dopo anno. L’azienda, all’approdo sulla Borsa, fu valutata oltre 30 volte le sue vendite stimate.
E*Trade ha effettivamente cambiato il modo di investire in azioni per i trader, proprio come ha fatto Robinhood. Tuttavia, quando i venti hanno iniziato a soffiare in modo contrario, la valutazione di E*Trade è scesa precipitosamente. Un dato su tutti: il numero medio di scambi giornalieri si è praticamente dimezzato tra il 2000 e il 2002. Nel frattempo, la concorrenza è avanzata. Le commissioni di E*Trade sono scese a quasi la metà nel 2003 e infine, nel 2020, l’azienda è stata comprata da Morgan Stanley.
Tuttavia, Robinhood ha alcune qualità che E*Trade non aveva. Innanzitutto, il servizio offerto dall’azienda tramite app può contare sul vantaggio di un design intelligente e di un’interattività simile al gioco. Queste due caratteristiche, se un giorno l’interesse per il trading online dovesse calare, potrebbero ben adattarsi ad altre attività legate alla finanza.
Tra pro e contro, Robinhood potrebbe infine essere, secondo molti esperti, il Davide che vince su Golia. Quel che è certo è che l’IPO Robinhood è attesissima dai trader che sperano che il debutto sul mercato possa portare la società ad espandersi anche in Europa.