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Comprare azioni Unicredit: cosa analizzare per conoscere l’azienda?
Trattandosi di una delle banche italiane più importanti, anche a livello europeo, è normale che molti trader vogliano comprare Azioni Unicredit. Tuttavia, senza un’accurata analisi del business dell’istituto milanese, qualsiasi tipo di investimento potrebbe risultare controproducente.
Per questo motivo, vi consigliamo di fare riferimento ai seguenti punti, per elaborare il vostro piano di trading incentrato sulla banca milanese:
- Il modello di business dell’azienda;
- Profitti e perdite presenti negli ultimi bilanci aziendali;
- Studio dei competitor dello stesso settore;
- Le persone chiave collegate all’azienda (i c-level);
- Il sentiment dei lavoratori dell’azienda;
- Livello di indebitamento dell’azienda;
- La RoadMap societaria.
Andando ad esaminare più da vicino ognuno dei suddetti aspetti, potrete avere una panoramica completa su tutti i punti di forza e di debolezza dell’azienda. Ciò vi aiuterà ad investire in maniera potenzialmente più profittevole.
Vediamo quindi come si comporta Unicredit in ogni specifico punto di questa lista.
Unicredit: modello di business
Unicredit serve circa 15 milioni di clienti tra Italia ed Europa (principalmente Germania). Il successo internazionale del brand ha senz’altro origine nei modelli strategici adottati dalla compagnia, fin dai suoi esordi.
Più dettagliatamente, il business model di Unicredit si basa sulla vendita di due tipologie di prodotti: Corporate Solutions e Individual Solutions.
Il modello di business di Unicredit si applica a tutte le diverse banche che fanno parte del gruppo, dislocate tra Italia, Germania, Austria, Bosnia ed Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Romania, Russia, Serbia, Slovacchia, Slovenia e Ungheria.
L’azienda Unicredit investe moltissimo sul digitale e sull’innovazione, con l’obiettivo di diventare la banca del futuro, più snella, orientata all’analisi dei dati e ai servizi digitali.
In Italia, Unicredit è il secondo più grande gruppo bancario e detiene una quota di mercato di poco superiore all’11%.
I segmenti di attività dell’istituto milanese sono: Conti Correnti, Carte, Prestiti, Mutui, Investimenti e Risparmio e Assicurazioni. Tutti i prodotti e i servizi della Banca si rivolgono sia ai privati che alle Imprese.
Profitti e perdite di Unicredit
Gli ultimi anni sono stati difficili per Unicredit, ma più in generale per tutto il settore bancario.
Principalmente a causa della pandemia, la banca ha chiuso in perdita il 2020, rifacendosi poi nel 2021, con un risultato netto di 1,5 miliardi di euro. Nel complesso, l’azienda ha battuto tutte le previsioni degli analisti, confermando di aver intrapreso un trend di crescita solido. Tutto ciò si è riflettuto anche sulla quotazione della società in Borsa, con un livello di apprezzamento annuale in salita.
L’azienda, attualmente, ha una capitalizzazione di mercato di 22 miliardi, frutto del lavoro dei nuovi manager della compagnia, dopo l’uscita di scena di Alessandro Profumo.
La società è passata attraverso diversi momenti di crisi, che l’hanno costretta anche alla cessione di alcune quote di Fineco e Mediobanca.
Al momento, la situazione finanziaria della banca sembra stabile, così come la fiducia degli investitori sul titolo. Il sentiment di mercato ha ricevuto una buona spinta anche dalla ripresa e dalla crescita del dividendo erogato.
Unicredit: chi sono i competitor del settore?
Il più grande competitor di Unicredit è Intesa Sanpaolo, che detiene la quota di mercato più alta in ambito bancario. Più distante troviamo Banco BPM.
Tuttavia, non tutte le banche operano negli stessi segmenti di attività e, di conseguenza, i vari nomi del settore si alternano ai vertici di diverse classifiche.
Ad esempio, a livello di sicurezza, non c’è nessuno dei marchi bancari più famosi che riesce ad eccellere. Attualmente, secondo una ricerca di Altroconsumo, la banca più sicura è Banca Aidexa.
Hype, invece, offre il conto corrente più conveniente, interamente senza alcuna spesa di gestione.
Secondo il CET 1 della BCE, ovvero l’indice che misura il grado di solidità di una banca, il miglior istituto italiano è Intesa Sanpaolo, seguito da Unicredit e UBI Banca.
Secondo l’Università Bocconi di Milano, invece, le quattro migliori banche italiane sono Intesa, UBI, Banco Popolare e CREDEM.
A livello di filiali e numero di clienti in Italia, Unicredit rimane saldamente al secondo posto, dietro a Intesa, ma ampiamente staccata dal terzo posto. Difficile dire se nei prossimi anni il gruppo riuscirà a prendersi la leadership del paese. Sicuramente, ci sono i presupposti per una ulteriore crescita e il sentiment di analisti e investitori è ampiamente positivo.
Unicredit: le figure chiave
Per investire anche solo 100 euro su Unicredit, i trader dovranno necessariamente conoscere anche le figure chiave dell’azienda.
Infatti, una rendita mensile da Unicredit è garantita solo per quei trader in grado di cavalcare l’onda selvaggia delle oscillazioni a breve termine, dovute spesso alle dichiarazioni dei dirigenti della banca.
Per molti anni, la figura chiave di Unicredit, nonché la più controversa, è stata quella di Alessandro Profumo, banchiere di fama internazionale, oggi AD di Leonardo.
Attualmente, il Presidente di Unicredit è Pier Carlo Padoan, mentre l’Amministratore Delegato è Andrea Orcel. La coppia alla dirigenza della banca ha lavorato bene fino ad oggi, sostenendo un buon livello di crescita del business del gruppo, sia a livello operativo che finanziario.
Il sentiment dei lavoratori dell’azienda Unicredit
Lavorare in Unicredit non sembra essere particolarmente soddisfacente. In un recente sondaggio che ha coinvolto circa 200 dipendenti (la banca ne conta oltre 84mila), la maggior parte ha evidenziato molte difficoltà nel fare carriera all’interno dell’azienda, ma anche un ambiente di lavoro particolarmente stressante.
Eppure, sulla carta, la cultura aziendale di Unicredit è basata sul principio dello sviluppo sociale, economico e sostenibile della comunità e sull’ispirazione alla creatività, all’ottimismo e all’apertura.
Durante alcuni momenti di crisi, l’azienda è ricorsa a licenziamenti in massa che hanno richiesto l’intervento dei sindacati.
In linea generale, anche se non in maniera eccessivamente incisiva, la politica di gestione delle risorse umane di Unicredit ha sempre rappresentato un punto a sfavore per la società, agli occhi di azionisti e investitori.
Livello di indebitamento di Unicredit
Se desiderate investire 200 euro su Unicredit, vi consigliamo di porre molta attenzione all’elemento chiave rappresentato dal debito. Generalmente, una società in forte debito avrà più difficoltà nell’intraprendere una crescita solida e veloce.
Grazie agli ottimi risultati dell’ultimo anno finanziario, le casse della banca milanese godono di buona salute. Più semplicemente, ciò significa che l’azienda non ha forti vincoli per quanto riguarda gli investimenti. Piuttosto, sarà importante capire se gli investimenti previsti porteranno redditività.
La RoadMap societaria
Come accennato precedentemente, Unicredit sta investendo molto sull’innovazione, soprattutto in campo digitale. Questa strada è già stata intrapresa dalla compagnia e molto probabilmente caratterizzerà anche il futuro dell’azienda.
In particolare, Unicredit sta investendo nei sistemi e nelle tecnologie di informazione e comunicazione, ma anche nei processi interni. L’obiettivo del gruppo è quello di migliorare il più possibile l’esperienza della clientela.
Dunque, focus sulle fintech e sulla protezione dei dati: da valutare se Unicredit riuscirà a distanziare i competitor sulla strada dell’innovazione e della privacy, ma anche della comunicazione.
Investire in Azioni Unicredit
Il grafico sottostante evidenzia l’andamento storico del titolo Unicredit.
Grafico azioni Unicredit aggiornato in tempo reale