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Tesla, la strada verso la vetta
Le azioni della compagnia sono aumentate di circa il 70% da metà novembre, quando è stato annunciato il debutto di Tesla nell’S&P 500. Complessivamente, il titolo è aumentato del 700% nel 2020.
L’aggiunta di Tesla all’S&P 500 ha comportato che i fondi che replicano l’indice hanno acquistato $ 90,3 miliardi di azioni prima della fine della sessione di venerdì, in modo da allineare i propri portafogli all’indice. Ed ecco spiegato il motivo dell’impennata, come ampiamente spiegato nelle scorse settimane dagli analisti.
L’impennata delle sue azioni ha portato il valore di mercato di Tesla a circa $ 660 miliardi, rendendola la sesta società statunitense quotata in borsa di maggior valore. Molti tra investitori e analisti, tuttavia, la considerano selvaggiamente sopravvalutata.
Tesla è di gran lunga il titolo più negoziato in valore a Wall Street, con $ 18 miliardi di azioni scambiate in media in ogni sessione, negli ultimi 12 mesi. Tesla ha battuto senza troppa fatica anche Apple che, invece, registra scambi giornalieri medi per $ 14 miliardi.
Da segnalare che circa un quinto delle Azioni Tesla in circolazione è detenuto da Elon Musk e il suo entourage.
Il nuovo ceppo COVID-19 incombe sui mercati
Il debutto di Tesla nell’S&P 500, già di per sé evento che avrebbe portato una certa volatilità sul mercato azionario USA, si allinea con il nervosismo su scala mondiale, ma soprattutto europeo, a causa del nuovo ceppo COVID-19 ormai fuori controllo in Gran Bretagna.
Nel trading online di oggi, le azioni europee sono già in crollo del 2%, il dollaro si è rafforzato e la volatilità è aumentata.
In concomitanza con la mancanza di un accordo commerciale post-Brexit prima della scadenza del 31 dicembre, questi sviluppi hanno fatto scendere la sterlina di quasi il 2% a $ 1,3272. Le perdite sulle azioni del Regno Unito sono state guidate dal crollo del 6% delle azioni Lloyds (LON: LLOY) e del 7% delle azioni Barclays (LON: BARC).
La volatilità sta oscillando più in alto su tutta la linea, con il “indicatore della paura” di Wall Street, il VIX, che è salito sopra il 25% per la prima volta dall’11 dicembre.
Il colpo di volatilità implicito della sterlina durante la notte si è avvicinato ai massimi di nove mesi.
Nella notte, anche le azioni asiatiche al di fuori del Giappone sono scese dello 0,2% dopo aver raggiunto una serie di picchi record la scorsa settimana. Il Nikkei giapponese ha perso lo 0,4%, dal suo massimo dall’aprile 1991.
I futures per l’S&P 500 sono scesi dello 0,6% nonostante l’ottimismo per l’accordo sugli stimoli fiscali, finalmente raggiunto dal Governo USA.
Infine, la battuta d’arresto potrebbe ribaltare anche le scommesse rialziste per chi ha scelto di investire in materie prime, in particolare su petrolio e rame.