I trader impegnati ad investire in azioni, seguendo le notizie su Pfizer (NYSE: PFE) dello scorso anno, potrebbero aver pensato ad un 2020 tutto incentrato sullo sviluppo di un vaccino per il Covid19. Per l’azienda, tuttavia, il 2020 è stato innanzitutto un anno di trasformazione. Dai piani alti della società è stato avviato un percorso volto a riportare il brand nel ruolo di pioniere scientifico, dopo aver abbandonato le attività a crescita lenta.

Tantissimi investitori continuano a ragionare, ancora oggi, se comprare azioni Pfizer o meno, visto il prezzo scontato del titolo rispetto al valore raggiunto a Novembre 2020. Entro dodici mesi, sarà possibile capire se le nuove strategie aziendali avranno dato i loro frutti. E quanto la concorrenza potrà bloccare la crescita di questo marchio che ha oltre 170 anni di storia.

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La nuova Pfizer

Negli ultimi dieci anni, l’azienda ha spinto molto sulla scienza e sull’innovazione. Ad agosto 2019 la società ha siglato un accordo con GlaxoSmithKline per creare una joint venture di beni per la salute dei consumatori. A novembre 2020, da un’altra partnership, è nata Viatris. Con queste mosse, il management è finalmente in grado di dedicare tutte le sue energie all’attività biofarmaceutica.

Il portafoglio di prodotti della compagnia è ottimamente diversificato. Nessun singolo segmento genera più di un quarto delle vendite, come dimostrano i risultati dell’intero anno 2020 recentemente riportati.

L’oncologia rimane il motore di crescita più importante per l’azienda. Il farmaco per il cancro al seno, Ibrance, è il best seller del brand e le sue vendite sono aumentate del 9% nel 2020. I 5,4 miliardi di dollari di entrate ne hanno fatto il secondo farmaco più venduto dell’azienda in assoluto. Altri contributori minori nel segmento includono Xtandi e Inlyta, rispettivamente farmaci per il cancro alla prostata e al rene. Oltre all’oncologia, altri farmaci di successo per l’artrite, per l’insufficienza cardiaca e per il trattamento di coaguli di sangue sono tutti cresciuti almeno alla stessa velocità di Ibrance.

Si tratta di un’impressionante diversificazione in un portafoglio di farmaci per molte malattie. Naturalmente, il più grande successo del 2020 è stato lo sviluppo e il lancio di Comirnaty, il vaccino COVID-19 sviluppato con il partner BioNTech (NASDAQ: BNTX).

L’esercito della concorrenza

Per mantenere questo tipo di crescita, Pfizer dovrà combattere la concorrenza su quasi tutti i fronti. Fino ad ora, l’azienda ha condiviso il palco con Moderna nella lotta contro COVID-19. Tuttavia, con il vaccino monodose di Johnson & Johnson ora autorizzato per l’uso di emergenza, le cose potrebbero cambiare rapidamente. E c’è un altro contendente non molto indietro che è Novavax. E questo solo negli Stati Uniti. Ne deriva che l’azienda potrebbe vedere la sua quota di mercato ridursi rapidamente con l’emergere di queste opzioni alternative.

In oncologia, uno studio clinico che studia la capacità di Ibrance di prevenire le recidive nelle donne dopo il trattamento per il cancro al seno in stadio iniziale non ha raggiunto il suo obiettivo. Ciò apre la porta al farmaco concorrente di Eli Lilly (NYSE: LLY), Verzenio, che ha ridotto il rischio di recidiva nel proprio studio.

Nell’infiammazione e nell’immunologia, i pazienti che assumevano il farmaco contro l’artrite Xeljanz hanno dimostrato di essere a maggior rischio di complicanze cardiache e cancro rispetto a quelli che assumevano altri farmaci antinfiammatori.

Il farmaco più venduto di Pfizer è il vaccino anti-pneumococco Prevnar, che ha fruttato 5,85 miliardi di dollari l’anno scorso. Era il vaccino con il maggior incasso al mondo prima dello scoppio della pandemia di COVID-19. Il primato, ora, potrebbe essere a rischio.

Pfizer e Merck (NYSE: MRK) hanno entrambi migliorato i vaccini contro lo pneumococco per gli adulti in attesa di un riscontro dalla Food and Drug Administration degli Stati Uniti la prossima estate. Tuttavia, gli adulti rappresentano solo il 20% delle vendite di Prevnar. Merck avrà i risultati degli effetti sui bambini entro novembre, un anno prima di Pfizer. Questo vantaggio potrebbe intaccare le vendite di Prevnar per almeno dodici mesi.

Le previsioni

Tra un anno, gli investitori avranno molte più informazioni sulle prospettive di crescita di Pfizer. Le vendite di Prevnar potrebbero essere sotto attacco, le vendite di vaccini COVID-19 potrebbero essere limitate ai booster e alcuni dei farmaci di successo dell’azienda potrebbero essere stati sostituiti.

Posto questo, c’è anche da dire che Pfizer sta montando una difesa. L’azienda sta attualmente studiando un terzo vaccino covid nella speranza di estendere la protezione. Sta anche tentando di sviluppare una versione del vaccino per colpire la variante sudafricana. Inoltre, i recenti lanci di biosimilari dovrebbero rafforzare il segmento oncologico e colmare alcune delle lacune lasciate dall’incapacità di Ibrance di espandersi oltre il cancro al seno metastatico. Questi farmaci biosimilari hanno generato un fatturato di 866 milioni di dollari lo scorso anno, con un aumento del 203%.

Il 2021 sarà il primo anno in cui Pfizer opererà nella sua nuova forma. Nonostante i rischi, l’azienda dispone di un ampio portafoglio di farmaci e di nuovi prodotti ad alte prestazioni nel segmento chiave dell’oncologia. Gli operatori del trading online in cerca di stabilità potrebbero considerare di aggiungere il titolo al proprio portafoglio.

Fino ad oggi, la società sta riuscendo a gestire i rischi, nonostante alcune battute d’arresto. I prossimi 12 mesi dovrebbero fare chiarezza sulle prospettive a lungo termine.

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