Quello di Nakamoto, però, non è un nome reale, bensì di uno pseudonimo. Ma allora, chi è Satoshi Nakamoto? Qual è la storia dell’inventore del Bitcoin? Proveremo a rispondere a queste domande con tutte le informazioni che ci è stato possibile raccogliere in rete. Un mistero da milioni di dollari che, al momento, nessuno sembra aver risolto.
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Chi è Satoshi Nakamoto
Sull’identità di Satoshi Nakamoto è nato un ampio dibattito, a livello mondiale, che ha dato vita a diverse teorie. C’è chi dice che si tratti di uomo, chi di una donna e chi crede che dietro a questo pseudonimo, invece, ci sia un gruppo di persone. Addirittura, alcuni sono convinti che Nakamoto abbia delle implicazioni con il Governo statunitense.
Gli esperti si sono concentrati soprattutto sul nome, cercando di capire se celasse la chiave per risolvere il mistero. Le tre parole individuate sono “satoshi”, “naka” e “moto” che, rispettivamente, potrebbero voler significare, traducendole dal giapponese, “saggio”, “dentro” e “fondamento”.
Nel corso degli anni, diverse identità sono state accostate al nome, ma tutte hanno assolutamente smentito di essere i creatori del Bitcoin. Nel 2017, nel giro del toto nomi finì anche Elon Musk.
Ci sono due personaggi, per la verità, che più di altri sono stati vicinissimi ad essere considerati il vero Satoshi Nakamoto. Il primo è Craig Steven Wright, un imprenditore australiano che ha dichiarato di essere Nakamoto nel 2016. Wright avrebbe fornito alcune prove che non sono state, però, ritenute sufficienti per confermare il match con il creatore del Bitcoin. L’imprenditore ha poi dichiarato di avere altre prove a conferma della sua identità, ma non le ha mai pubblicate. Al momento, il collegamento tra Wright e Satoshi risulta smentito.
L’altro personaggio è Adam Back, inventore ufficiale di un progetto crittografico che ha preceduto la nascita del bitcoin, ovvero Hashcash. Tuttavia, Back ha smentito ogni collegamento con Nakamoto.
Satoshi Nakamoto: come è nata la crittografia
Negli anni Ottanta, con la prima grande distribuzione commerciale di computer, hanno iniziato a formarsi diversi team di hacker informatici. Queste persone, in un mondo che stava entrando a grande velocità nell’era digitale, hanno individuato l’esigenza di proteggere la privacy degli utenti di Internet. In particolare ci fu un gruppo, chiamato Cypherpunk, che andò oltre la protezione dei dati personali, sostenendo la possibilità di eseguire transazioni finanziarie senza passare per gli intermediari ufficiali come le banche. Questa fu la prima idea di un sistema peer-to-peer (anche P2P o rete paritaria/paritetica). Tuttavia, il gruppo non riuscì a realizzarla, nonostante diversi tentativi, come ad esempio i progetti DigiCash e Bit Gold, ideati da due esponenti dei Cypherpunk.
Dopo il crollo del mercato del 2008, la realizzazione di un sistema P2P si concretizzò per mano di Satoshi Nakamoto. Il personaggio misterioso raccolse le sue idee in un documento intitolato “Bitcoin: un sistema di cassa elettronico peer-to-peer” e chiese ai Cypherpunk di aiutarlo. Nello specifico, il sistema di Nakamoto venne chiamato Blockchain, concepito per le transazioni di monete digitali. La criptovaluta nativa del progetto fu il Bitcoin. È possibile investire sul Bitcoin con MyTradingPartner cliccando qui.
Il lancio del Bitcoin
Il 3 Gennaio 2009 venne generato il primo blocco di Bitcoin della Storia. Il suo valore era praticamente vicinissimo allo zero. Con il lancio del software Bitcoin 0.1 venne stabilito il numero di bitcoin complessivi, la cui estrazione verrà completata nel 2040, pari a 21 milioni di BTC.
La prima transazione con il Bitcoin avvenne il 12 Gennaio di quello stesso anno, tra un attivista crittografico e lo stesso Nakamoto. L’anno successivo, il 22 Maggio del 2010, il bitcoin venne utilizzato per la prima volta come valuta di scambio. Nello specifico, vennero offerti 10mila bitcoin per pagare due pizze. Tra polemiche, controversie, furti e quant’altro, il settore delle criptovalute inizia a crescere assieme alla sua moneta di punta. A fine 2017, il Bitcoin raggiunge il valore di oltre 19mila dollari. Nell’Aprile del 2021, l’oro digitale tocca il suo valore massimo, fino ad oggi, di 64mila dollari. Gli anni passano; i progetti crittografici, oggi, sono numerosissimi. Eppure, il volto di Satoshi Nakamoto rimane ancora un mistero.
Chi ha incontrato Satoshi Nakamoto?
Alla luce di tutto questo, viene normare chiedersi se ci sia mai stato qualcuno che abbia incontrato Satoshi Nakamoto, consapevole di chi fosse. A quanto pare, dopo le controversie sul Bitcoin che hanno spinto la CIA e l’FBI ad indagare su Nakamoto, il padre del BTC ha tagliato qualsiasi tipo di legame comunicativo con il settore crittografico. L’ultimo contatto dichiarato fu con Gavin Andresen, un programmatore che si ispirò a Nakamoto per il suo lavoro. Una curiosità è che da quando Nakamoto ha fatto perdere ogni sua traccia, il suo portafoglio di Bitcoin è rimasto intatto. Nonostante l’aumento del prezzo del BTC abbia fatto diventare quel portafoglio milionario, l’inventore della crypto sembra non voler utilizzare quei soldi.
Conclusioni
Non si può negare che Satoshi Nakamoto abbia inventato un nuovo sistema finanziario globale che, probabilmente, andrà a prevalere, prima o poi, su quello attuale. Diversi esperti ritengono che a Nakamoto dovrebbe essere assegnato il Nobel per l’economia. Secondo la testimonianza di Andresen, Nakamoto sembrerebbe aver abbandonato il progetto Bitcoin, lasciandolo in mani sicure. O almeno questa sembra essere stata l’ultima conversazione tra i due. Tra alti e bassi, il prezzo del Bitcoin sembra essere destinato ad aumentare ancora. Non si esclude un picco di 100K nel prossimo biennio.
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