E’ arrivata la sentenza della Corte di Giustizia tedesca: Volkswagen dovrà risarcire i clienti truffati riprendendo indietro le auto incriminate e restituendo ai conducenti i soldi dell’acquisto, al netto dei km percorsi. Una decisione che arriva subito dopo l’accordo con le associazioni dei consumatori, che prevede il versamento di oltre 800 milioni di euro agli oltre 200 mila possessori di auto Volkswagen truccate.

Altroconsumo esprime la propria soddisfazione per l’epilogo di questa assurda vicenda. Ivo Tarantino, Head of Public Affairs & Media Relations dell’associazione, ha dichiarato che:

La sentenza tedesca costituisce un precedente importante per i consumatori di tutta Europa. Riteniamo che Volkswagen non possa più venire meno alle sue responsabilità: basta con i rinvii, è ora di risarcire gli oltre 75 mila consumatori italiani che si sono uniti alla nostra battaglia e pretendono giustizia.

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Dieselgate Volkswagen: tutta la storia

Tutto iniziò circa sei anni fa, quando un automobilista tedesco decise di restituire la sua Sharan Turbodiesel, dopo lo scandalo sulle emissioni, chiedendo il risarcimento. Da lì è partita la più grande azione legale collettiva della storia tedesca. In totale, si stimano circa 470mila consumatori truffati.

Nel 2006, Volkswagen mise in commercio un motore conforme alle norme anti inquinamento relative alle emissioni di anidride carbonica. Tuttavia, lo stesso motore non rispettava le norme sulle emissioni di ossido di azoto. Quando uno studio USA rivelò l’incongruenza, la casa automobilistica sviluppò un programma per falsare i risultati dei test sulle emissioni.

Gli Stati Uniti accusarono poi pubblicamente il produttore tedesco che, di fronte a prove inconfutabili, ammise l’errore. Ben 11 milioni di veicoli venduti oltre oceano non a norma e più di 10 esponenti del gruppo incriminati.

Lo scandalo arrivò poi anche in Europa. L’azienda, che comprende i marchi Volkswagen, Porche e Audi, è stata condannata al pagamento di una multa di quasi due miliardi di euro. In diversi Paesi UE sono state intentate cause contro la compagnia.

Nel corso degli anni, quasi tutte le case automobilistiche mondiali sono state coinvolte nello scandalo, con la differenza che la maggior parte è riuscita a correre ai ripari con anticipo, mentre la bufera si abbatteva principalmente sul colosso tedesco.

Quotazione Titolo Volkswagen in tempo reale

Fare trading sulle azioni Volkswagen Ag in questo momento può risultare piuttosto rischioso. Tuttavia, i rischi sui mercati finanziari nascondono sempre un’opportunità da sfruttare.

Nonostante la sentenza della Corte di Giustizia tedesca, che ha stabilito che Volkswagen dovrà risarcire i clienti, Il Titolo in Borsa è in rialzo nella seduta odierna di mercato. La quotazione tocca i 141,80 euro, in salita dell’1,47%. La variazione su 1 anno è a -3,19%.

Nel complesso, dopo il crollo delle Borse di Marzo, le azioni Volkswagen hanno reagito egregiamente, tornando subito vicine ai livelli di Aprile/Maggio 2019. Il massimo di 52 settimane di 185 euro è ancora lontano. E’ probabile che l’azienda sconterà ancora sia gli strascichi del Dieselgate che della crisi finanziaria causata dal coronavirus. Gli analisti consigliano, dunque, cautela.

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