Come comprare, vendere e investire sul petrolio in Borsa

Chi opera nel settore del trading online sa bene che, per ottenere profitti, è molto importante scegliere un prodotto finanziario vantaggioso su cui investire. L’analisi degli asset è essenziale, ma è anche un tipo di attività che può risultare complessa per un neofita del settore.

Di conseguenza, molti trader principianti hanno la necessità di iniziare con beni finanziari che, storicamente, sono meno volatili di altri. Questa è una peculiarità tipica, ad esempio, delle materie prime.

Tra le materie prime, uno degli asset più vantaggiosi è senz’altro rappresentato dal Petrolio. Entriamo nel dettaglio delle diverse opportunità offerte dal web. Se stai cercando la piattaforma di trading migliore per investire sul petrolio ti diciamo subito che Etoro ad oggi risulta una tra le migliori in assoluto. 

 

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Petrolio: introduzione

 

Nel trading online e, dunque, in Borsa, il Petrolio può essere quantitativamente negoziato in barili di greggio. Si tratta, quindi, della materia prima vera e propria, senza prendere in considerazione eventuali prodotti raffinati o le aziende petrolifere. Per quanto riguarda più specificatamente le operazioni di mercato, il petrolio viene scambiato tra gli investitori tramite dei contratti a termine. Tali contratti impegnano le parti nell’acquisto o nella vendita del bene finanziario, entro una determinata scadenza.

Il prezzo di acquisto o di vendita, naturalmente, è quello indicato dai mercati al momento della stipula del contratto, ovvero nell’istante in cui si avvia la negoziazione. In gergo finanziario, i contratti sul petrolio vengono anche chiamati barili di carta. Il principale vantaggio del trading sul petrolio riguarda l’attuazione di una strategia di gestione del rischio e del capitale. Detto più semplicemente, questo tipo di contratti possono rappresentare, per il trader, una buona copertura in caso di situazioni fortemente instabili sul mercato. Ad ogni modo, per la forte volatilità tipica dell’asset, il petrolio viene spesso negoziato anche dai trader che prediligono il breve termine. Se sapientemente interpretata, una forte oscillazione del prezzo può infatti generare anche altissimi profitti.

Perché il petrolio è interessante a lungo termine?

Ci sono diversi fattori che hanno cambiato i mercati finanziari negli ultimi anni. Uno di questi è senz’altro la crisi economica che, dal 2008, ha investito praticamente tutti i continenti. Storicamente parlando, il petrolio è sempre stato considerato un buon investimento, soprattutto sul lungo termine. Infatti, fino a qualche anno fa, il prezzo dell’oro nero manteneva sempre una certa stabilità derivante dalla forza della domanda.

Ad un certo punto, però, gli investitori hanno dovuto fare i conti con la sovrapproduzione. Un problema causato principalmente dall’incapacità dell’OPEC (Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio) di accordarsi sulla riduzione delle quote. Al contempo, la forza della domanda non è cresciuta allo stesso modo. Di conseguenza, ad un certo punto, gli operatori di mercato hanno iniziato a vendere in massa.

In questo contesto, negli ultimi mesi, il prezzo del greggio ha raggiunto i minimi storici. Ne deriva una constatazione molto semplice: nel lungo termine, il prezzo del petrolio non potrà che rialzarsi. Gli esperti di mercato, in base alle proprie analisi, consigliano agli investitori di approfittare del prezzo attualmente basso, con l’obiettivo di sfruttare la probabile tendenza rialzista del futuro. Ne consegue che, oggi, investire sul petrolio comporta parecchi vantaggi, sia in termini di gestione del proprio portafoglio, sia per quanto riguarda più direttamente le opportunità di profitto nel trading.

Perché investire nel mercato petrolifero?

 

I vantaggi del mercato petrofilero sono ben noti agli investitori professionisti. Chiunque voglia avere successo nel trading online dovrebbe prenderne coscienza. Innanzitutto, abbiamo visto come il petrolio possa rappresentare un ottimo investimento sul lungo periodo. Il problema della sovrapproduzione e dei disaccordi nell’OPEC non dovrebbe durare ancora a lungo.

Per il futuro, quindi, si prevede un trend quasi sicuramente rialzista. Pertanto, come detto in precedenza, gli esperti consigliano di approfittare dei prezzi bassi del momento, avviando contratti finanziari a lunga scadenza. Abbiamo però menzionato anche le opportunità legate all’asset del greggio sul breve periodo. In particolare, abbiamo fatto riferimento all’estrema volatilità del prezzo del petrolio nel brevissimo termine. Una condizione che può generare alti profitti per i trader.

Nello specifico, l’investitore dovrebbe tenere presenti i seguenti fattori:

  • Il settore petrolifero è in continua espansione. La popolazione è in aumento a livello globale, così come l’industrializzazione. Di conseguenza, la domanda non può che aumentare.
  • Il mercato petrolifero è un mercato estremamente volatile. Ciò significa che i prezzi oscillano costantemente, creando grandi opportunità di speculazione per i trader che prediligono il breve termine.
  • Il trading sul petrolio è assolutamente accessibile innanzitutto dal punto di vista informativo. Ricercare e comprendere le news sul settore risulta piuttosto semplice anche al trader inesperto. Questo è uno degli elementi che posiziona il petrolio tra gli asset più sicuri.
  • Infine, l’accessibilità da un punto di vista operativo. Tramite il web, infatti, è possibile investire sul petrolio in diversi modi.
 

Come investire nel settore del petrolio?

Esaminando l’ultimo punto menzionato nel precedente paragrafo, cerchiamo di capire come investire sul petrolio, con le diverse possibilità offerte dal trading onlineIn primo luogo, è possibile agire direttamente sul mercato, speculando sul prezzo in modalità live. Per tradare direttamente il greggio, basta rivolgersi ad uno dei migliori broker di trading regolamentati presenti sul web, aprire un conto di investimento e accedere ai mercati tramite la piattaforma di trading proposta dall’intermediario.

Tuttavia, è anche possibile trarre vantaggio dal trading di azioni del settore petrolifero, puntando sull’impresa che, in un dato momento, rappresenta l’asset adatto per le nostre esigenze finanziarie. Ad esempio, per il lungo termine possiamo scegliere le azioni di un’azienda petrolifera in crescita. Mentre il breve termine è preferibile dare credito all’impresa che, sul momento, può vantare i migliori risultati sia da un punto di vista operativo che economico.

Azioni di società petrolifere su cui si può investire

 

Il mercato petrolifero è, da sempre, molto redditizio. Tuttavia, solo i colossi del settore sono quotati in Borsa. Di seguito riportiamo l’elenco di tutte quelle imprese petrolifere che generano un grosso volume di affari e di cui il trader può trovare le azioni su qualsiasi piattaforma per il gioco in Borsa:

Le imprese dell’elenco sono state inserite in modo decrescente, facendo riferimento al volume di affari generato nell’ultimo anno.

 

Investire sul petrolio a lungo termine

 

Un buon investitore è senz’altro colui che opera tramite un’approfondita analisi delle quotazioni. Questo tipo di approccio determina in modo più netto le esigenze e gli obiettivi dell’operatore, permettendogli di avviare negoziazioni coerenti e profittevoli.  Naturalmente, si tratta di un approccio che può essere sviluppato e migliorato solo nel corso del tempo, acquisendo esperienza.

Nel frattempo, tuttavia, anche il neofita deve mandare avanti la propria carriera nell’ambito del trading online. E gli analisti ritengono che sia possibile riuscirci puntando proprio su beni finanziari come il petrolio. Il trading a lungo termine è senz’altro meno rischioso delle operazioni lampo. Non a caso, quasi il 75% dei principianti inizia operando sulla lunga scadenza. Dati alla mano, quasi tutte le metodologie di analisi, in ambito finanziario, rilevano una probabile crescita, per il prezzo del petrolio, nei prossimi 15 anni.

Nonostante a livello globale si parli sempre più di energie rinnovabili, il petrolio rimane e rimarrà, inevitabilmente, una materia prima sempre indispensabile. Come specificato in precedenza, la crescita esponenziale della domanda per il greggio si è scontrata, negli ultimi anni, con la sovrapproduzione. Da parecchio tempo, l’OPEC è al lavoro per una soluzione che possa avvantaggiare tutti i Paesi produttori, nonostante la necessaria riduzione di quote d’esportazione. In conclusione, il parere degli esperti sulla situazione futura del petrolio è unanime: crescita.

Investire sul petrolio a breve termine

Nonostante l’instabilità del periodo attuale e a prescindere dalle analisi positive sul lungo termine, il trading sul petrolio rimane molto vantaggioso anche a scadenza breve. Rimarchiamo infatti una peculiarità molto importante per l’asset del greggio, che è la sua volatilità. Al contempo, le negoziazioni sul petrolio generano da sempre un grosso volume d’affari. Per il trader, la conclusione da trarne è la seguente: ottime opportunità di guadagno nel breve termine.

Per trarre profitto da questo tipo di approccio, gli esperti consigliano l’utilizzo della leva finanziaria. Si tratta di uno strumento molto amato dagli investitori, che permette loro di muovere un capitale più ampio, senza di fatto possederne. Ovviamente, maggiore sarà l’esperienza del trader e più possibilità si avranno per trarre vantaggio da questa strategia.

Investire a breve termine significa avere anche grandi capacità interpretative delle news economiche del momento. Nel trading, infatti, anche la più piccola notizia può fare la differenza, in termini di oscillazione dei prezzi. Naturalmente, anche l’analisi grafica dei prezzi rimane uno strumento indispensabile, qualsiasi sia l’approccio del trader ai mercati. C’è poi una buona fetta di investitori che combina il breve con il lungo termine, in un’efficacissima strategia di gestione dei rischi.

Comprare e trattare petrolio online con i CFD

Il trading online consente agli investitori di utilizzare una strategia speculativa molto allettante, ovvero il trading CFD (o contratti per differenza). L’utilizzo dei CFD rende il trading online accessibile per tutti. Scegliendo i contratti per differenza, il trader non dovrà fare altro che aprire una posizione di acquisto se prevede che il prezzo del bene finanziario salirà. Oppure una posizione di vendita se si prevede il ribasso del prezzo. Il tutto, naturalmente, stabilendo una scadenza.

Come già illustrato precedentemente, i profitti del trading possono lievitare sensibilmente anche grazie all’utilizzo della leva finanziaria. E’ importante però ricordare che una leva alta, alza anche i rischi di perdere maggiori somme di denaro.

Trading CFD sul petrolio: vantaggi e svantaggi

 

Abbiamo detto che il trading sul petrolio con i CFD è il modo più semplice per investire sull’oro nero dei mercati. Scopriamone quindi i pro e i contro.

Tra i vantaggi, segnaliamo che:

  • Con il trading CFD è possibile accedere ai mercati in modo diretto e autonomo, direttamente da casa
  • I Contratti per Differenza rappresentano lo strumento finanziario più scelto dagli investitori.
  • Con i CFD si può investire indipendentemente dal trend del mercato. Dunque, sarà possibile, per il trader, trarre vantaggio sia da una condizione di ribasso che di rialzo del prezzo dell’asset.
  • E’ possibile utilizzare la leva finanziaria, seppur con delle limitazioni, generalmente stabilite dalla piattaforma di trading utilizzata. Grazie all’effetto leva, i profitti possono essere più alti (senza dimenticare però che allo stesso tempo anche le perdite possono essere più elevate).
  • Infine, il Trading CFD non ha costi nascosti. Il guadagno del broker è dato dallo spread, ovvero dalla differenza tra il prezzo di vendita e di acquisto del bene. Dunque, l’operatore conoscerà tutti i costi in anticipo: un vantaggio che, senz’altro, consente una migliore gestione del capitale.

Come per qualsiasi altra tipologia di trading online, lo svantaggio riguarda esclusivamente il rischio di perdite di denaro. Il trader dovrà dunque operare sempre tenendo presente una certa percentuale di possibilità di insuccesso.

 

Trading cfd sul petrolio: esempi

 

A questo punto, proviamo a vedere un esempio pratico di un’operazione di trading sul petrolio con i CFD.

Mettiamo il caso che l’operatore voglia investire 100,00 euro su un contratto per differenza e che il mercato indichi in 50 dollari la quotazione del greggio a barile. Il trader decide di utilizzare una leva di 1:100, muovendo così un capitale di 1.000,00 euro. L’operatore apre una posizione di acquisto e, dopo qualche minuto, il prezzo del petrolio passa a 55 dollari al barile. Il trader chiude dunque la posizione, andando a rivendere la propria quota a 1.100 euro, con un guadagno del 10%, ovvero di 100 euro, il 100% di quanto investito. Al contrario, se il prezzo scendesse a 45 dollari al barile, il trader rivenderebbe la quota a 900 euro, perdendo 100 euro, ovvero il totale dell’investimento.

Comprare e trattare petrolio online con i CFD

La vendita del petrolio greggio online con i CFD

Per accedere al trading con i Contratti per Differenza, la strada più semplice è rivolgersi al broker. Gli intermediari finanziari che operano online sono società che offrono ai trader una serie di servizi specifici per gli investimenti, completamente web based. Generalmente, i migliori broker di trading online offrono anche risorse formative, per permettere ai clienti di acquisire esperienza, sia da un punto di vista teorico che pratico.

La piattaforma di trading concessa in utilizzo dal broker consente al trader di avere accesso diretto ai mercati finanziari. Sono due i tipi di petrolio che possono essere commerciati online, tramite il gioco in Borsa: il WTI (petrolio statunitense) e il Brent (petrolio europeo).

Come vendere concretamente del petrolio online?

Entriamo nei dettagli dell’iscrizione presso un broker finanziario. Gli intermediari di trading si avvalgono di un proprio sito web. Il primo passo per il trader, dunque, è quello di creare un proprio account sul sito del broker scelto.

Dopo la registrazione, occorrerà inviare alcuni documenti, in un’apposita sezione. Si tratta di una procedura indispensabile per la verifica dell’identità del trader. Nel giro di pochi minuti, generalmente, sarà poi subito possibile effettuare un primo deposito e iniziare ad utilizzare la piattaforma. Per negoziare il petrolio, basterà avviare il software di trading e cercare l’asset.

Optando per i CFD, il trader non dovrà fare altro che scegliere una posizione di acquisto o di vendita. In base all’opzione scelta, nel primo caso si andrà a chiudere la posizione quando la quotazione avrà raggiunto un rialzo sufficiente per generare un profitto dalla rivendita. Nel secondo caso, occorrerà attendere un ribasso per riacquistare profittevolmente le quote vendute. Come già specificato, con i Contratti per Differenza è anche possibile utilizzare la leva finanziaria, uno strumento che consente di incrementare i guadagni.

Tutte le migliori piattaforme di trading includono diversi strumenti di analisi, come i grafici dei prezzi e il calendario economico. Il trader verrà dunque supportato al 100% dal broker.

Trading sul petrolio: scegliere la giusta piattaforma

 

Sul web esistono un gran numero di broker che consentono di fare trading sul WTI e sul Brent. Per un neofita del settore, la scelta del broker può dunque risultare molto ardua.

Oltretutto, le migliori piattaforme di trading si accomunano un po’ tutte per le funzioni di base. Ci sono poi alcuni dettagli che, naturalmente, andranno a fare la differenza. Nello specifico, in base alle proprie esigenze e ai propri obiettivi, il trader dovrà valutare i seguenti elementi:

  • Deposito minimo, metodi di pagamento e condizioni per il prelievo. Infatti, alcuni broker consentono l’apertura di un conto di trading con un deposito obbligatorio di soli 10,00 euro. Altri possono richiedere fino a 300,00 euro. Inoltre, non tutti sono in possesso di una carta di credito o di debito. Per questo è anche importante valutare la lista, ad esempio, dei portafogli elettronici presenti. Infine, spesso, la possibilità di prelevare i profitti viene sbloccata solo dopo un certo numero di operazioni. E tale numero non è uguale per tutti i broker.

  • Come guadagna il broker. La maggior parte dei broker regolamentati guadagnano dallo spread, ovvero percependo una piccola commissione pari alla differenza tra il prezzo di vendita e il prezzo di acquisto del bene finanziario. Questo è l’unico costo che il trader andrà a sostenere, ma le percentuali applicate allo spread non sono sempre uguali.

  • La piattaforma di trading. Il funzionamento di base dei software di trading è per lo più identico per tutti i broker regolamentati. In alcuni casi, tuttavia, al trader possono tornare utili alcune funzioni aggiuntive. Come ad esempio i segnali di trading o la possibilità di utilizzare anche una versione demo per fare pratica.

  • Supporto al cliente. Soprattutto per i principianti, la possibilità di interfacciarsi con gli addetti ai lavori è molto importante. All’inizio, infatti, possono essere anche molti i dubbi del trader. Dunque, un servizio clienti sempre attivo, la presenza di una chat live e il supporto in lingua italiana, potranno senz’altro fare la differenza.

Perché scegliere la piattaforma di trading di un broker regolamentato?

 

C’è però un elemento imprescindibile che tutti i trader devono considerare: la legalità. In un settore in costante crescita e molto redditizio come quello del trading online, il rischio di truffa è sempre dietro l’angolo.

Per tutelare i propri interessi e i propri soldi, dunque, gli investitori devono assolutamente scegliere un broker regolamentato al 100%. Questo tipo di intermediari possiedono una licenza operativa rilasciata dall’ente di vigilanza borsistica del Paese di appartenenza del broker. Tale licenza è sinonimo di affidabilità, sia in termini di qualità che di sicurezza.

Quotazione e storico del petrolio

Come accennato precedentemente, il trading online include la possibilità di commerciare due tipologie di greggio: il WTI statunitense e il Brent europeo. Tuttavia, è importante che il trader sia a conoscenza del fatto che, naturalmente, esistono anche altri tipi di petrolio. Due esempi sono il Dubai Light e l’Arabian Light.

Per quanto riguarda gli investimenti sul greggio, è bene specificare che il petrolio viene quotato solo su due mercati: il NYMEX (New-York Mercantile Exchange) e l’IPE (International Petroleum Exchange). Il primo è a New York e il secondo a Londra.

Vi sono poi tutta una serie di mercati per il commercio di prodotti raffinati o finiti, di cui il più famoso è l’ARA, con sede ad Amsterdam, Rotterdam e Anversa. Dando uno sguardo alla quotazioni petrolifere, nel momento in cui scriviamo il Brent vale 24,29 euro, mentre il WTI è quotato a 8,00 dollari contro la moneta statunitense.

Nonostante i forti ribassi dovuti alla crisi mondiale causata dal Covid19, il greggio è in rialzo da quasi vent’anni. L’impennata è stata possibile grazie all’aumento della domanda da parte dei Paesi asiatici. Le quotazioni petrolifere più alte sono state toccate nel 2008, quando l’oro nero ha raggiunto i 150 dollari al barile, spinto soprattutto dalla Cina.

Prevedere l’andamento del petrolio

 

Nonostante un trend rialzista generale, la quotazione del greggio vive anche di molti alti e bassi. Affinché il trader possa prevedere le tendenze future, occorrerà procedere valutando le diverse strategie applicabili.

Nel caso del lungo periodo, l’operatore dovrà concentrarsi maggiormente sull’evoluzione della domanda e dell’offerta. Come abbiamo accennato precedentemente, i punti chiave per analizzare il futuro del prezzo del petrolio sono due: la richiesta da parte dei Paesi indistrializzati e la produzione da parte dell’OPEC.

In questo contesto, gli analisti condividono un parere quasi unanime: fino al 2035, il petrolio dovrebbe comunque viaggiare al rialzo. Nel breve termine, tali elementi contano poco e niente. In questo caso il trader dovrà concentrarsi soprattutto su quegli elementi che fanno oscillare il mercato anche in pochi secondi, come il sentiment degli investitori. Basti pensare che anche solo una breve intervista rilasciata, ad esempio, dal presidente di uno dei colossi del settore, può nettamente influenzare la quotazione, anche se per pochissimo tempo.

Perché utilizzare l’analisi tecnica sul petrolio?

Come possiamo dedurre, il concetto di analisi è assolutamente essenziale per qualsiasi trader. In particolare, nel trading si utilizzano principalmente due tipi di analisi: l’analisi tecnica e l’analisi fondamentale. L’analisi tecnica non è altro che lo studio dei grafici dei prezzi. Le formazioni grafiche che prendono vita dalle quotazioni possono indicare al trader molti elementi importanti. Tra cui la probabile futura tendenza.

Analisi tecnica sul petrolio in pratica

 

Scendiamo ancor più nel dettaglio dell’analisi grafica. Il trader esperto andrà ad utilizzare diversi tipi di grafici. Come ad esempio le medie mobili o i supporti e le resistenze, strategie conosciute e utilizzate soprattutto dai principianti, poiché di facile comprensione e attuazione. Le formazioni grafiche possono anche essere sovrapposte, per rivelare dettagli ancor più approfonditi, nell’ottica di ottenere più indicazioni possibili.

Più specificatamente, le strategie grafiche per analizzare i mercati vengono anche definite indicatori tecnici. Di seguito, i principali:

  • Il MACD
  • Le medie mobili
  • Le bande di Bollinger
  • I supporti e resistenze

Questi indicatori di trading possono fornire all’operatore molte importanti informazioni su possibili rialzi e ribassi, anche per quanto riguarda la quotazione del petrolio.

Il nostro voto

I CFD sono strumenti complessi e comportano un alto rischio di perdere denaro rapidamente a causa della leva finanziaria. Tra il 74% e l'89% dei conti degli investitori al dettaglio perde denaro quando fa trading di CFD. Dovresti considerare se puoi permetterti di correre il rischio elevato di perdere i tuoi soldi. Se continui ad utilizzare questo sito noi assumiamo che tu accetti la cookie policy.